giovedì 27 marzo 2008

Una chiacchierata con Ciccio

Circa 13 anni fa mi capitò di intervistare "Ciccio" per uno dei classici articoli che la Gazzetta faceva prendendo un caso nazionale e chiedendo ai carpigiani cosa ne pensavano. Allora si trattava del "nonnismo" a militare. Essendo in Piazza a Carpi, e intravedendolo a piedi con la bicicletta a mano, gli chiesi una "breve" opinione, che veniva pubblicata con relativa foto/testina dell'intervistato. La mia domanda "Cosa ne pensi del nonnismo?" aprì una voragine nell'infinito sapere del nostro amico. "Cosa vuoi che sia, ma è il classico gavettone che ti fanno a militare, si è sempre fatto ma senza fare del male a nessuno". E quì l'intervista poteva concludersi e mi avviavo a chiedere un'altra opinione. Non l'avessi mai fatto. Ciccio mi rimbrotta subito "Ma safèt?" che voleva dire "Beh, dove vai" e che nascondeva un "Guarda che ho appena iniziato giovanotto prenditi un paio d'ore e ascolta". E così fu. Un collegamento dietro l'altro, una sorta di infinita directory dialettica che passava da un esempio all'altro, da un ricordo ad un altro. Ciccio per me era così, una montagna di sapere e di esperienza che andava ascoltata perchè sapevi che lui aveva vissuto qualcosa di importante.
Alessandro Zocca

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